In questi mesi molti cibi come latte e yogurt stanno cambiando dizione sulle etichette di scadenza. Chiariamo bene : la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il…” indica che il prodotto è ottimo fino a quella data , consumandolo dopo quella data si perde il gusto e altre qualità organolettiche. Invece la dicitura “ da consumarsi entro il….”indica la data entro la quale l’alimento è sicuro, oltre quella data non è più salubre e rappresenta un rischio per la salute. I latticini sono passati dalla seconda alla prima dicitura per cui si possono tranquillamente consumare alcuni giorni dopo la data indicata, naturalmente con l’accortezza di guardare se ci siano muffe, di annusarli o assaggiarne un po’ prima, per essere sicuri che non abbiano deterioramentei evidenti.

Quando il cibo con la seconda dicitura è scaduto può far proliferare microorganismi alcuni dei quali patogeni cioè dannosi per la salute umana , questo in particolare per pesce crudo,carne, formaggi freschi. Sono esentati dalla scadenza i prodotti che durano molto poco (ortofrutta fresca) o molto a lungo ( vini e alcolici sopra il 10 % di alcool, pane e prodotti da forno, aceti, sale,zucchero,gomme da masticare,ecc)

La scadenza è fissata dal produttore che conoscendo le materie prime e i processi lavorativi si assume la responsabilita .

Attenzione ai prodotti che sono rimasti aperti a lungo anche in frigorifero, perché le scadenze si riferiscono a prodotto confezionato. Si possono formare tossine come il botulino (in sott’olio senza aceto ) o la listeria ( in salmone affumicato,affettati di carne e pesce,formaggi come gorgonzola e taleggio, wuestel). Queste tossine sono molto pericolose.

Anche i prodotti posti nel freezer si degradano, in particolare più un prodotto è grasso meno si estende la sua vita utile, perché i grassi si ossidano anche nel freezer. Così un branzino che è magro dura anche un anno ,il salmone che è ricco di grassi o il burro o il lardo durano 3 mesi. Un trucco per allungare la vita dei prodotti vicini alla scadenza può essere di cuocerli e congelarli dopo cotti.

Sono da buttare invece la pasta, riso e legumi che abbiano fatto le farfalline, insetti che hanno mangiato il prodotto e lasciato le loro deiezioni.

Da Cooperazione tra consumatori 12/22

Written by Franco Rigosi